Referendum, l'affluenza alle 12 supera l'11%
I primi dati dal ministero dell'Interno. Urne aperte fino alle 22 e domani fino alle 15. Napolitano ha votato questa mattina alle 11.
Giulia Nitti
Referendum: si vota oggi dalle 8 alle 22 e domani dalle 7 fino alle 15.
È aperta la caccia al quorum. Sono quattro le schede elettorali e pesa sul voto anche l'incognita del voto all'estero, dove sono state distribuite schede sbagliate per il quesito sul nucleare e il ministero degli Interni non ha fatto in tempo a sostituirle.
Deciderà la Cassazione. Meglio se il quorum necessario per rendere valida la consultazione supera il 50% più uno degli avanti diritti al voto, così il giudizio non resterà in sospeso.
Ed ecco i primi dati - parziali - sull'affluenza rilevati a mezzogiorno, diffusi dal ministero dell'Interno.
Per il primo quesito, sulla gestione dell'acqua, ha votato l'11,27% degli aventi diritto; sul secondo quesito, la tariffa del servizio idrico, l'11,24%; l'11,25% è la percentuale sul quesito per il nucleare; mentre sul legittimo impedimento l'affluenza è all'11,26%.
Berlusconi non votaIl presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha già fatto sapere che non andrà a votare. Invece il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha annunciato che farà come sempre il suo dovere, andando al seggio elettorale.
I blitz di Greenpeace nell'ultimo giorno di campagna elettorale
Nell'ultimo giorno di campagna elettorale per il referendum del 12 e 13 giugno, arrivano inaspettati i blitz di Greenpeace sui principali monumenti italiani. Naturalmente, per srotolare i loro enormi striscioni.
Così ieri mattina all'alba gli attivisti dell'associazione ambientalista sono riusciti a salire sul Colosseo e hanno srotolato un grande striscione con la scritta: "Italia, ferma il nucleare: vota sì".
Lo stesso hanno fatto altri a Firenze, dove uno striscione dal contenuto analogo è stato appeso a Ponte Vecchio.
E così anche a Venezia sul campanile di San Marco.
È fallito invece il blitz sulla torre di Pisa, dove non si può salire con gli zainetti.
Intanto il segretario del Pd Pieluigi Bersani ha continuato nella sua mobilitazione pro referendaria: "Raggiungere il quorum è come scalare una montagna. Però il quorum io lo vedo a portata di mano",
La festa di piazza del PopoloIeri alle 14,30 il comitato promotore ha dato appuntamento ai sostenitori a Piazza del Popolo, nella capitale, per un concerto-maratona che è durato circa 9 ore. Nessun politico è salito sul palco. Greenpeace tiene a non dare connotati politici alla manifestazione.
Berlusconi non voterà"Penso che non mi recherò a votare: è un diritto dei cittadini decidere se votare o meno per il referendum". Così il premier Silvio Berlusconi, in conferenza stampa a palazzo Chigi, ha chiarito che diserterà le urne il 12 e 13 giugno.
"Voteranno gli italiani": replica Bersani a stretto giro.
Un indirizzo, quello indicato oggi dal premier, evidentemente di segno opposto a quello del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che solo pochi giorni fa aveva invece assicurato: "Sono un elettore che fa sempre il suo dovere".
Anche Bossi non vota, ma Zaia e Cota sìCome Berlusconi, non voterà il referendum neanche Umberto Bossi. Ad annunciarlo il capogruppo della Lega a Montecitorio, Marco Reguzzoni.
Una scelta non proprio scontata, se si considera che solo pochi giorni aveva definito “attraenti” i due quesiti sull’acqua. Ma tant’è. Il “senatur” si schiera nella categoria degli astensionisti.
Direzione comunque non estendibile alla Lega tout court. Anzi. La linea del Carroccio è quella della libertà di coscienza. “Ciascuno - precisa Reguzzoni - decide come meglio crede”. E così faranno i governatori del Veneto e del Piemonte, Luca Zaia e Roberto Cota. Entrambi nettamente schierati contro il nucleare.
Bersani ottimista: "A un passo dal quorum"Intanto cresce l'ottimismo di Bersani. "Vedo le difficoltà - dice il leader del Pd - ma sono fiducioso: siamo a un passo dal quorum. Con il rush finale siamo a un passo dal miracolo".
"Io vado a votare alle 10, alle 9 mi metto la sveglia, perché bisogna incoraggiare - ha proseguito Bersani incontrando i giovani dell'iniziativa 'Italia 110' -. Sento una sensibilità diffusa a partire dai giovani, la spinta c'è per il merito dei quesiti. Non è una questione pro o contro Berlusconi, che se ne deve andare a casa lo diciamo da tempo. Non è questo il punto. E poi c'è la riscossa civica, una cosa che non riguarda solo gli elettori del centrosinistra".
La mobilitazione dei cattoliciAnche il mondo cattolico si mobilita per i referendum. Oggi alle 13, infatti, in piazza Santissima Annunziata a Firenze, sei preti terranno una veglia di preghiera e di digiuno per i referendum sull'acqua del 12 e 13 giugno.
''Accogliendo l'invito dei padri Adriano Sella e Alex Zanotelli diffuso dalla rivista Nigrizia - dicono don Andrea Bigalli, don Fabio Masi, don Alessandro Santoro, don Giorgio Tarocchi, don Roberto Tempestini e padre Daniele Frigerio - anche a Firenze sentiamo l'esigenza di proporre un giorno di digiuno e riflessione dedicato a questo tema, perchè ci si senta invitati a partecipare attivamente al voto scegliendo di rifiutare il progetto di privatizzazione dell'acqua, che deve restare bene comune sotto il controllo politico, perchè lo si distribuisca secondo il criterio della necessità di tutti, non solo dell'interesse di alcuni''.
''A questa iniziativa - spiegano i sei sacerdoti in una nota congiunta - invitiamo non solo religiose, religiosi e preti, ma anche tutti coloro che in virtù dell'appartenenza ecclesiale si sentono di condividere questa scelta di tutela dei beni comuni: abbiamo invitato a partecipare anche l'arcivescovo di Firenze, nel pieno rispetto della sua autonomia di giudizio''.
fonte:
http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?tit...idSezione=11117