Protezione solare fattore zero

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Fra&Damy
view post Posted on 12/6/2011, 14:24     +1   -1




Protezione solare fattore zero



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Il sole? Fa male, ma agli altri. È questo l’atteggiamento degli italiani nei confronti del sole, secondo i dati emersi da un’indagine presentata di recente a Sorrento, durante il “Congresso Nazionale di Scienze dermatologiche”. Se infatti è vero che 9 italiani su 10 sanno che prendere la tintarella senza protezione danneggia la pelle, la fa invecchiare prima e può far venire tumori cutanei, è altrettanto certo che nella pratica tanti pensano che la cosa, in fondo, non li riguardi. Stando ai risultati dell’inchiesta, condotta da “GfK Eurisko”, su mille persone maggiori di 14 anni, il 40% fa a meno della protezione solare. «Abbiamo ripetuto un’indagine già condotta con gli stessi criteri 10 anni fa— ha spiegato Isabella Cecchini di “Eurisko” — È cresciuta la consapevolezza dei danni da sole, ma i comportamenti sono cambiati di poco». Inoltre pochissimi considerano pericoloso il sole se non stanno su una spiaggia. Infatti meno di un terzo degli italiani si protegge quando fa giardinaggio, gite in bici, o sport all’aria aperta perché molti pensano di avere la pelle robusta. «Un dato positivo? Le mamme: sono molto consapevoli e quasi tutte usano solari per i loro figli, impiegando prodotti con fattori elevati» fa notare Cecchini. «Questo – ha spiegato Tullio Cainelli, docente di dermatologia all’ Università Milano-Bicocca – deriva dal fatto che qualche anno fa uno studio condotto in alcune scuole elementari aveva dimostrato che 1 bimbo su 4 aveva già avuto ustioni solari con eritema e vescicole, proprio quelle che predispongono ai tumori». Secondo il sondaggio usano la protezione anche i 50 – 60enni, perché hanno già toccato con mano gli effetti negativi del sole sull’invecchiamento o magari hanno avuto tumori cutanei. «Al contrario, gli adolescenti non hanno il concetto del pericolo legato all’esposizione solare – ha aggiunto Fabio Ayala, presidente del “Congresso di Scienze dermatologiche” —. Del resto, la maggior parte della luce solare viene assorbita entro i 18-20 anni, quando si passa più tempo all’aperto e in vacanza. È quindi proprio nei ragazzini e nei giovani che bisognerebbe cercare di promuovere una campagna di comunicazione per migliorare i comportamenti al sole». Obiettivo questo che per ora non è stato ancora centrato. Infatti un’indagine condotta su oltre 1200 studenti delle scuole superiori in Abruzzo, presentata all’ultimo congresso della “Società Italiana di dermatologia” (Sidemast), dimostra che il 97% dei ragazzi ha sentito parlare dei tumori cutanei e il 70% sa che il sole può far male, ma solo il 13% si protegge sempre mentre il 40% non lo fa mai. Bisogna proteggersi soprattutto nei primi tre giorni di vacanza. La melanina, che colora naturalmente la pelle, sotto l’impulso dei raggi solari, ha bisogno di almeno 72 ore per fare il suo lavoro. Lo hanno ribadito i dermatologi durante la conferenza “Donne e salute della pelle” organizzata dall’ “Osservatorio Nazionale per la salute della Donna” (Onda), sottolineando che proprio la moda (o la necessità) delle vacanze mordi e fuggi comporta un maggior rischio. Il tempo infatti scarseggia e così uno schermo ad alta protezione è percepito come un ostacolo all’abbronzatura. Nei giorni successivi si può ridurre il fattore di protezione ma bisogna usare gli schermi solari per tutta la durata della vacanza. M.L.P.

http://www.online-news.it/2011/06/12/prote...e-fattore-zero/

 
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